La resistenza agli antibiotici è divenuta un’emergenza di sanità pubblica, che determina aumento della spesa sanitaria, allungamento dei tempi di degenza, fallimenti terapeutici e aumento della mortalità. Senza antibiotici efficaci, la medicina moderna rischia di tornare indietro ad un’epoca pre-antibiotica, in cui le infezioni rappresentavano la prima causa di morte ed interventi o terapie complesse erano impensabili.
Nella pratica odontoiatrica l’antibiotico è utilizzato nella terapia delle patologie infettive e nella profilassi dei pazienti a rischio. Nella patologia vanno considerati il tipo, la sua sede, gli agenti eziologici responsabili. Altri fattori possono influenzare l’efficacia della terapia e riguardano il paziente: l’efficienza del sistema immunitario potrebbe essere indebolito a causa di una malattia o di una terapia con farmaci o radiazioni e non contribuire all’eradicazione dell’infezione.
Nella terapia antibiotica in odontostomatologia valgono, come in medicina, gli stessi criteri di scelta del farmaco e spetta solo al dentista decidere se prescriverlo e quale molecola eventualmente prescrivere.
Da evitare assolutamente l’automedicazione: solo un dentista abilitato può stabilire, dopo averti visitato, se sia indicata la terapia antibiotica.
Queste le regole da adottare sempre:
- Non cercare mai di acquistare antibiotici senza una prescrizione medica.
- Non conservare mai un antibiotico in vista di un suo uso futuro.
- Non assumere mai antibiotici avanzati da precedenti cure.
- Non condividere mai con altre persone antibiotici rimasti inutilizzati.
Gli antibiotici non utilizzati devono essere consegnati al farmacista per lo smaltimento.
Fonte: www.andi.it